Festival Bologna 2024
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Un progetto di riflessione su cambiamenti climatici e migrazioni
Siamo in grado oggi di rinnovare il progetto universalista? Possiamo considerarci una comunità globale, condividendo un fondamento nonostante le molteplici divisioni? Se sì, qual è questo terreno comune, come definirlo e nominarlo?
Re-Think the Challenge è un progetto europeo sostenuto da Allianz Foundation. Nasce dalla necessità di porre una riflessione interculturale e intersettoriale sul progetto universalista, focalizzandosi soprattutto sui cambiamenti climatici e sulle migrazioni. Esploriamo idee e conoscenze relative a scenari e sfide chiave delle migrazioni e dei cambiamenti climatici odierni. Lo facciamo sviluppando metodi e strumenti partecipativi per alimentare discussioni e azioni socialmente impegnate su questi temi. Le attività mirano a combinare ricerca, scambio di conoscenze ed educazione, adottando nuovi approcci per diffondere tali conoscenze tra diversi pubblici.
Scopri di più sul progetto Re-Think the Challenge!
Arte partecipata e ricerca: coinvolgimento delle comunità migranti
Le attività si svolgeranno in due città: Varsavia e Bologna. A Varsavia, rinnoviamo la nostra collaborazione con il collettivo artistico multidisciplinare Strefa Wolnosłowa all’interno della loro rassegna artistica. A Bologna, le attività del progetto si svolgeranno principalmente a Salus Space, un esperimento di centro multifunzionale nel quale siamo presenti come attivatori culturali.
Il progetto si baserà su due metodologie principali, condivise dai partner. La prima, incentrata sulle pratiche di arte partecipata, è strutturata con la partecipazione attiva delle comunità migranti e degli artisti rifugiati. Questo filone sarà portato avanti dalle nostre attività e da quelle di Strefa. La seconda, di tipo accademico, sarà realizzata con il coinvolgimento di Reimagining Mobilities, in collaborazione con ricercatori del Centro per gli Studi sulla Migrazione (Varsavia).
Il festival Re-Think the Challenge a Varsavia e Bologna
I processi di arte partecipata coinvolgeranno artisti migranti e rifugiati, che lavoreranno con gruppi interculturali di partecipanti. Le attività saranno arricchite da seminari condotti dai partner di ricerca, che indagheranno l’uso di strumenti online nel tema delle migrazioni climatiche. I workshop artistici e di ricerca saranno affiancati da attività online internazionali come conferenze, live streaming, scambio di storie e passeggiate virtuali. Queste attività incentivano lo scambio di conoscenze tra i paesi di origine dei migranti climatici, i partecipanti alle attività e il pubblico.
Le attività del progetto saranno divise in eventi distribuiti durante diversi mesi dell’anno. Saranno concentrati in due edizioni del Festival Re-think the Challenge, il primo a Bologna nel 2024 e il secondo nel 2025 a Varsavia.
2024: BOLOGNA
Il Festival del 2024 includerà cinque giorni di performance, conversazioni ed esposizioni presso Salus Space, un centro di co-housing e cultura. Salus è un luogo in cui i residenti, sia italiani che richiedenti asilo, si mescolano a persone di altri quartieri per partecipare alle attività culturali. In questo contesto, il festival presenterà il suo programma a un pubblico diversificato.
2025: VARSAVIA
Un festival di cinque giorni in cui conferenze e seminari saranno accompagnati da molteplici attività. Alcune più performative comprendono installazioni audiovisive interattive, performance, letture, eventi nello spazio pubblico. Altre, più installative, saranno mostre e presentazioni multimediali creative. A fare da cornice vi saranno interventi preparati dagli artisti selezionati attraverso open call e da coloro invitati a collaborare alla preparazione del programma. Il festival mira a essere un evento popolare, intergenerazionale e multiculturale e vuole riflettere l’idea del progetto. Solo creando una comunità diversificata e tenendo conto della pluralità delle voci possiamo ripensare le sfide climatiche e migratorie di oggi.
Le nostre attività: teatro partecipato, laboratori artigianali e produzioni teatrali
Quali manovre economiche, sociali e geografiche dovrebbero essere abbracciate per attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici? Quali principi etici, al contrario, dovrebbero essere non negoziabili per prevenire e condividere il peso delle migrazioni climatiche? Queste domande hanno guidato la strutturazione delle nostre attività artistiche e laboratoriali sul territorio di Bologna.
Laboratori di teatro partecipato per gruppi interculturali
Ogni anno organizzeremo un laboratorio teatrale della durata di 7 mesi su accettazione/resistenza al cambiamento nel contesto della crisi climatica. Ogni gruppo sarà composto da 12/15 persone di diverse generazioni e background culturali. Parte dei partecipanti e degli istruttori saranno migranti di prima generazione. Il laboratorio includerà incontri settimanali strutturati secondo il nostro metodo partecipato e culminerà con una performance finale pubblica.
Quattro laboratori artigianali per oggetti portatili (per adulti e bambini)
Organizzeremo due workshop annuali sulla manipolazione di materiali per la creazione di oggetti per la resistenza (in)efficace ai cambiamenti climatici. Questi affiancheranno il processo di ricerca artistica sviluppato attraverso i laboratori e la produzione teatrale. L’obiettivo sarà esplorare la nozione degli “oggetti portatili e necessari” nelle società occidentali in un’era di migrazioni di massa. I partecipanti prenderanno parte alla produzione di un oggetto funzionale e portatile. Inoltre, i laboratori offriranno anche la possibilità di sviluppare competenze tecniche specifiche. Ogni gruppo sarà composto da 10 persone. L’oggetto prodotto sarà presentato in una mostra finale.
Due versioni di una produzione teatrale sul tema del progetto
Cantieri Meticci è una compagnia teatrale interculturale. Siamo impegnati da molti anni nella produzione di opere teatrali, performance e installazioni pubbliche che affrontano diversi aspetti delle migrazioni. Produrremo un’opera teatrale da declinare in due allestimenti diversi. La produzione sarà sceneggiata, diretta e rappresentata come una piéce teatrale nel 2024 a Bologna nel corso della rassegna estiva a Salus Space. Nel 2025, a Varsavia, si trasformerà in una installazione spaziale, pubblica e nomade, in cui gli attori si muoveranno all’interno del nostro Cicloteatro. L’elemento narrativo e visivo sarà quello di una balena arenata, direttamente evocativo dei cambiamenti climatici e della distruzione ambientale.
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