Uccellina è una bambina afghana, una normalissima bambina che andava a scuola ogni giorno.
Poi sono arrivati i talebani e hanno incendiato la sua scuola: per salvarsi, insieme a tutti gli altri bambini, anche lei si è dovuta trasformare in un uccellino migratore… e mettersi in viaggio per cercare di raggiungere la mamma, che aveva perso di vista in mezzo alla folla in fuga.
Grazie a quella nuova forma Uccellina si è salvata, certo, ma… adesso al posto delle mani ha due piccole ali! Così, per riuscire a scrivere di nuovo, deve imparare la faticosissima Arte di scrivere col becco.
È una sfida, provateci anche voi: è difficile, difficilissimo… quasi come dover reimparare a scrivere in un’altra lingua.
Volando tutti insieme!
Uccellina è il simbolo dei bambini che vogliono conoscere e studiare, della fatica di continuare a farlo prima durante il viaggio, e poi oltre il confine in un’altra lingua sconosciuta.
Il progetto, grazie al contributo prezioso di Fondazione del Monte ed al sostegno di molti supporters ha previsto varie attività:
- 10 laboratori di arte partecipata, a cui hanno preso parte bambini, migranti e non, perché fossero loro stessi a inventare le storie della piccola protagonista
- dare forma e colore alle storie, trasformandole in un libro illustrato e stampato: i bambini di ogni laboratorio hanno co-creato episodi delle avventure di Uccellina, che sono poi diventati i capitoli del libro
- dare voce alle storie con audioracconti di Uccellina in in lingua araba e francese
- appuntamenti pubblici di sensibilizzazione, racconto e restituzione, in modo che le sue storie raggiungessero più bambini possibili, che a loro volta inventeranno altre avventure
Uccellina non si fermerà qui ma il suo viaggio continuerà in altre forme e ali, seguiteci per scoprire le nuove rotte ed evoluzioni.
Da un uovo sul confine
Il personaggio di Uccellina nasce dalla fantasia dei bambini afghani incontrati dentro un accampamento informale presso Velika Kladuša, al confine tra Bosnia e Croazia. Durante i laboratori di disegno e narrazione condotti da Pietro Floridia di Cantieri Meticci e dall’artista iraniana Sara Pour, Uccellina prende il volo: i bambini hanno immaginato e dipinto loro stessi come uccellini – in fuga da un paese in fiamme, liberi di volare oltre i confini. Nel raccontare il proprio disegno, una bambina ha ripetuto il suo desiderio di studiare, denunciando l’ingiustizia di restare anni senza poter frequentare una scuola perché costretti agli spostamenti continui, alle fughe dalla polizia, dai cani, dai delatori.
Insieme alle loro famiglie, infatti, i bambini rimangono bloccati nelle tendopoli dopo l’ennesimo tentativo di portare a buon fine il “Game”: è il modo in cui viene chiamato l’attraversamento del confine lungo la rotta balcanica, per entrare in Croazia e da lì proseguire in Europa. Il rischio maggiore in ogni tentativo è rappresentato dalla polizia: dopo essere stati intercettati e spogliati di tutto vengono nuovamente deportati oltre la frontiera, spesso subendo violenze di ogni tipo.
I laboratori
Vorremmo affidare il compito di inventare il futuro di Uccellina proprio a tanti altri bambini di tutto il mondo – diversissimi fra loro.
Per farlo abbiamo pensato di realizzare 10 laboratori di disegno e narrazione, la maggior parte in contesti fragili (centri di accoglienza, case protette), che possano diventare il contesto-grembo creativo delle avventure di Uccellina. Attraverso questi momenti di ‘arte partecipata’, pratica che da anni rappresenta il metodo cardine di Cantieri Meticci, gli artisti mettono le loro competenze al servizio di una creazione collettiva e condivisa da tutti i partecipanti.
Ma non solo: vorremmo che anche i bambini più fortunati, che non hanno dovuto affrontare l’esperienza migratoria, coltivassero la loro empatia “mettendosi nelle ali” di questo personaggio e immaginando le sue vicende: altri laboratori verranno effettuati nelle classi della scuola primaria, in situazioni di doposcuola e altre attività di sostegno e infine nelle biblioteche di quartiere.
Diventando co-autori di Uccellina e raccontandone le avventure, bambini mai usciti dalla propria città hanno modo di incontrare e fare amicizia con bambini che hanno viaggiato per migliaia di chilometri: insieme immagineranno un modo in cui la bambina alata possa imparare a scrivere col becco – e il grande superpotere racchiuso nella lettura e nella scrittura, per superare mille difficoltà.