Una rassegna teatrale di periferia
Eufemia è una rassegna teatrale di periferia.
Un collage di attraversamenti performativi, residenziali, laboratoriali allo Spazio MET. Al termine di Corticella, come ai margini della città stessa.
Eufemia è margine da abitare come si abitano le storie. Da ribaltare, come un finale non ancora scritto. Da accendere, come si fa con il fuoco. Un margine da esplorare come memoria che si fa reticolo, pratica dell’incontro per dispiegare strade altrove, da qualche parte. Dove ne abbiamo desiderio.
Eufemia genera legami in un sistema che esclude e seleziona, che schiaccia ed omologa.
Eufemia si legge come un abbozzo di diario per chi naviga e inventa e trasforma – quando necessario – le coordinate della rotta.
Eufemia vuole raccontare tanti luoghi in uno spazio, vuole incontrare spettacoli in un piccolo teatro che si fa bicicletta, treno, navicella.
È una rassegna teatrale di periferia per ripensare il rapporto fra artist*, destinatar* e spazi di produzione. Vuole farlo attraverso il supporto reciproco e la messa in condivisione di pratiche, esperienze, mezzi. Meticciare pratiche e linguaggi perché l’azione scenica diventi coro e dia vita ad intrecci di umanità inedita.
La rassegna non ha direzione prestabilita, avanza piano e si pensa ostinata.
Eufemia trama per s-prigionare alleanze.
Eufemia, Calvino l’ha immaginata così:
“(…)E tu sai che nel lungo viaggio che ti attende, quando per restare sveglio al dondolio del cammello o della giunca ci si mette a ripensare tutti i propri ricordi a uno a uno, il tuo lupo sarà diventato un altro lupo, tua sorella una sorella diversa, la tua battaglia altre battaglie, al ritorno da Eufemia, la città in cui ci si scambia la memoria a ogni solstizio e a ogni equinozio“