Al grido di “meticciamo la città!” è cominciata l’avventura dei Quartieri Teatrali, laboratori di teatro e arti performative fortemente radicati sul territorio.
L’obiettivo è chiaro: coinvolgere nuovi e vecchi cittadini con gli strumenti dell’arte, per trovare nuovi modi di prendersi cura della vita culturale dei territori.
Un progetto capillare articolato su vari percorsi attivati in luoghi-chiave della città di Bologna, i laboratori teatrali coinvolgono studenti, artisti, migranti, richiedenti asilo ospiti delle strutture Sprar, e chiunque abbia voglia di mettersi in gioco, per costruire divertendosi palestre di incontro e meticciato.
Sono occasioni di scambio e di apprendimento della lingua italiana per chi arriva da lontano, e momenti per maturare nuovi strumenti di lettura e riscrittura dei nostri quartieri e della nostra Bologna.
Il metodo
Da anni abbiamo formato uno staff di guide Meticce che raggiungono i luoghi in cui le persone già si trovano, e non diamo mai per scontato che siano loro ad arrivare nei «nostri luoghi».
Sono tanti i luoghi-soglia che il progetto tocca: scuole, biblioteche, centri di aggregazione per adolescenti, centri di accoglienza, moschee, parrocchie, centri sociali. I luoghi si fanno varchi di accesso a pratiche artistiche diverse, per accendere una prima scintilla di passione per la cultura.
Partiamo da temi sentiti come importanti e proponiamo linguaggi sentiti come familiari e condivisi dai partecipanti.
Inquadriamo i laboratori artistici dentro orizzonti e significati civici di interesse comune attraverso percorsi partecipati.
Mescoliamo italiani e migranti, generando legami interpersonali, per costruire «comunità di pratiche meticce» che abbiano per collante una passione comune.
Il percorso comincia nel mese di ottobre e culmina con un esito finale nel mese di aprile: il viaggio, l’incontro e il rapporto col diverso sono al centro della maggior parte delle drammaturgie in scena, elaborate a partire da testi immortali del teatro o da spunti narrativi proposti dai partecipanti.